Immaginate una stanza, più o meno 50 mq, in una antica casa di Trieste. Al pianoterra si apre un portoncino.
Lì dentro si fabbricano storie. Anzi una storia che fa da perno per tanti altri racconti e apre strade alla nostra immaginazione. In questa stanza, chiamata Magazzino dei Venti, Rino Lombardi racconta dal 2004 ai visitatori storie di Bora e di vento, passando attraverso letteratura, meteorologia, gioco e scienza. Ogni visita è personalizzata e su misura per chi arriva. Qui non siamo proprio in Museo, ma, come dice Rino, in un sogno di museo. Il museo vero e proprio ancora oggi non c’è, eppure quando uno esce da quella stanza ha l’impressione di aver visto, ascoltato, imparato, tutto quello che avrebbe potuto visitare nelle sale di uno spazio istituzionale. Un racconto che è capace di innescare un processo di pensiero e di esperienza attivi, costruendo relazioni; molti dei visitatori nel tempo hanno contribuito a una delle sezioni più misteriose, creative e divertenti del Magazzino: un inventario di venti delle loro città o dei luoghi che hanno visitato, raccolte in bottigliette di tutti i tipi, con etichette che hanno qualcosa di poetico. “Sono i nostri ambasciatori eolici- dice Rino- che ci spediscono venti da tutto il mondo.”

Senza titolo

Ci si perde tra i suoi racconti, ci si diverte e si esce dalla porta non con un bagaglio di nozioni ma di stupore, magari non ci ricorderemo a quanta velocità soffia la Bora o da dove nasce ma ci rimane addosso la sensazione di avere fatto un’esperienza. Che ricorderemo.
Ci piace pensare che in un mondo dove la narrazione è imperante, dove lo storytelling è diventata pratica fondamentale per veicolare chi siamo, diventando quindi uno strumento finalizzato ad uno scopo ben preciso, esistano luoghi e persone dove possiamo sostare ad ascoltare storie per il puro gusto di ascoltarle, perché hanno una forza evocativa che ci riempie di meraviglia.

In un’intervista, a chi gli chiede come mai sia partito lo stesso sapendo che un museo vero e proprio era un progetto difficilissimo da realizzare, risponde:

“Se avessimo aspettato dieci anni per un museo vero non saremmo mai partiti. Se avete una bella idea cominciate a realizzarne un pezzettino e poi vedrete. In questo mondo pieno di teoria, che ti vende idee, la prima regola è fare. Perché quando fai non devi pentirti di aver fatto e comunque hai fatto qualcosa”

Se passate da Trieste, fateci un salto! Qui il link al sito

E come dice Rino, venti favorevoli a tutti noi!