Dicono che settembre sia simile a gennaio, il mese dell’inizio e dei propositi. Forse ci portiamo dietro questa sensazione fin da bambini quando lo spartiacque non era dato tanto dal Capodanno, ma dall’ inizio della scuola. Non vi capita mai di pensare, quando qualcuno vi dice a bruciapelo “inizio anno”, al 15 settembre?
Settembre porta con sé, dopo l’estate, una specie di promessa (o forse di speranza), di cambiamento ma anche di carica per accogliere nuove sfide.
Quest’anno è diverso, questa sensazione si mescola alla profonda incertezza. Un po’ come stare sulla soglia, cercando di guardare oltre per vedere cosa ci aspetta e cosa accadrà.
Noi quella soglia vorremmo attraversarla ed entrare. È un ricominciare pieno di domande quello che ci aspetta, domande che si chiariranno lungo la strada, ma non vogliamo lasciare che l’incertezza abbia la meglio sulla nostra voglia di progettare, di guardare avanti, di disegnare un futuro.
Di un articolo del Corriere dei giorni scorsi, ci ha incuriosito il titolo: Cambiare ma con lentezza, la giusta resilienza che ci insegnano le piante.

 

Schermata 2021-01-12 alle 16.12.54

 

Diciamo la verità, di questa parola, da marzo in poi, ne abbiamo sentito parlare continuamente in tutti i settori e siamo anche un po’ stufi.  Ma qui assume una sfumatura che ci interessa di più: resilienza non tanto come resistenza agli urti, ma come capacità di evolvere dopo un urto. Anche lentamente. Come fanno le piante. Barbara Mazzolai, direttrice del centro di MicroBioRobotica, intervistata al proposito, afferma:
“L’intelligenza delle piante sta proprio nella capacità di mediazione continua tra l’ambiente nel quale si sviluppano e le strategie che devono trovare per sopravvivere. Senza fretta: la lentezza è la chiave dell’adattamento”.
Una resilienza dunque trasformativa e rigenerativa (così la definisce nell’articolo Cristina Castelli, docente di Psicologia dello sviluppo all’Università Cattolica di Milano).
Ci viene in mente un breve video che, con sguardo poetico, ci parla di trasformazioni lente, costanti ed inesorabili. È un po’ il nostro augurio di inizio stagione, lasciare spazio ad un cambiamento rigenerativo! Potete vederlo qui