Di Doisneau si conoscono fotografie iconiche come il bacio per le strade di Parigi, o ritratti famosi come quello di Picasso che con la sua maglietta a righe si affaccia da dietro una finestra.

Ma quando si visita la mostra (in questi giorni a Milano) ci si imbatte soprattutto in una vitale quotidianità fatta di volti, di sguardi, di mani, di gesti. Una moltitudine di personaggi e di storie da immaginare, che hanno il potere meraviglioso di immergerci nella realtà.

Bambini che giocano sulle strade della periferia parigina, o seduti nei banchi di scuole, sono ripresi senza adulazione ma con occhio rispettoso e divertito.

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Tra le scintille di polvere di magnesio vediamo i lavoratori della fabbrica della Renault dove Doisneau ha lavorato per cinque anni imparando a “conoscere il mondo di coloro che si alzano presto”.

 

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Nelle concierge e nei bistrot di Parigi si aprono universi inaspettati, scene intime di vita quotidiana, personaggi improbabili, alle volte divertenti, alle volte malinconici.

 

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La vita brulicante del mercato di Les Halles è uno dei luoghi prediletti dal fotografo che ci si recherà per 40 anni. Li si può parlare e incontrare e osservare. Quell’osservare che diventa il suo motto: osservare osservare, osservare, essere euforici di osservare fino a diventare ubriachi…e quale migliore scuola se non la strada, più ricca e accattivante di qualsiasi altra formazione.
Si arriva in un bel posto (…) si stabilisce un’inquadratura, e poi si aspetta con una specie di speranza completamente folle, irrazionale, che le persone entrino nel riquadro.”

C’è un episodio che Doisneau racconta e che ci restituisce di lui l’immagine che ci siamo fatti guardando il suo lavoro. Un giorno gli viene chiesto di andare a fotografare un gregge in transumanza nel nord della Francia. Quando arriva sul posto, viene a sapere che c’è stato un brutto incidente e che un camion ha travolto e ucciso molte pecore. Ad un amico che gli chiede se abbia scattato delle foto interessanti Doisneau risponde “Nemmeno una, ho consolato il pastore.”

Ecco, ce lo immaginiamo così, attraverso le sue parole che rispecchiano fedelmente questa posizione umana:

“Credo che un intelligente approccio alla vita sia quello che comprende le fotografie, il lavoro, ma più di tutto la vita di per sé.”

La mostra è visitabile fino al 15 ottobre 2023.