Vogliamo infuturarci.
Lo sappiamo, è una parola strana. È un neologismo dantesco, prima di lui nessuno l’ha usato, dopo di lui è entrato nel linguaggio alto della letteratura da Montale a Pasolini. Infuturarsi ha con sé l’idea di una promessa. D’altronde cosa sappiamo del futuro? Abbiamo attese, speranze e progetti. Ma la certezza di quel che sarà non potremmo averla nemmeno con una sfera di cristallo!
Però nel presente possiamo dare una direzione al nostro futuro, immaginarlo, delinearlo, porre le basi perché si incammini.
È come quando si pianta un seme. Si agisce nel presente, si sistema la terra, si offre acqua, ce ne si prende cura avendo in tasca la speranza e il desiderio, l’attesa di vederlo crescere e dare frutti proprio come abbiamo visto accadere negli anni, coltivando i nostri progetti. Alcuni sono diventati alberi da frutto, altri non hanno superato le intemperie, altri hanno sorpreso per risultati inattesi.
Vogliamo augurarvi un Santo Natale e uno splendente Anno Nuovo.
Il prossimo appuntamento con voi è per il 2022!

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