Anni fa in una pubblicità tormentone Tonino Guerra esclamava “l’ottimismo è il profumo della vita”.

Forse noi preferiamo il detto: l’ottimista è un pessimista male informato.

Questa visione- lo sappiamo- è un po’ tranchant, però ci fa sorridere perché contiene un ingrediente di sano realismo.

Perché alla fine ci piacerebbe poter sostituire la parola ottimismo con la parola speranza. Ne abbiamo già parlato anche qui

Ma Silvano Petrosino in una conferenza qualche tempo fa, ha messo a confronto, se così si può dire, ottimismo e speranza e ci ha ampliato l’orizzonte.  Proviamo a sintetizzare qualche passaggio.

Perché quando in questi mesi ovunque si è detto “bisogna ricominciare” o “andrà tutto bene” sentivamo una certa insofferenza?

Perché dentro la fatica queste parole suonano come vuote, come una pacca sulla spalla.

Parole buone ma inconsistenti. E infatti dopo due anni il trauma, inteso come un’intrusione violenta e inaspettata di qualcosa che turba il nostro quotidiano, è ancora presente. Qualcosa ha turbato il nostro mondo e non è andato tutto bene, o almeno non nel senso che potevamo pensare allora. Ecco che forse ottimismo e speranza non sono sinonimi.

Senza titolo

© J.H. Lartigue

Perché l’ottimismo si basa alla fine sulla volontà: dai che ce la fai, voglio farcela, ce la faremo. E se questo non succede? e se, come accade ed è normale che sia, la volontà viene a mancare? O le cose non si risolvono?

Petrosino afferma (tramite Hegel) che l’uomo si rivela adulto quando davanti ad un trauma è capace di intrattenersi col negativo. Non soccombe, non censura e non pensa di superare. Cioè non si illude pensando in modo superficiale che tutto passerà. Ma si confronta con quello che sta accadendo, con speranza. La speranza, a differenza dell’ottimismo, ha le sue radici nella memoria di un bene che abbiamo già ricevuto e provato. Ci ricordiamo che il bene è stato possibile e per questo possiamo pensare che ancora lo sia. Bisogna dargli credito. Non si può vivere senza questa fiducia. La volontà è importante ma non è tutto.

Dobbiamo ricordarci di quel che è stato di positivo, per avere la forza di sperare.

Vi auguriamo un buon inizio per questo 2022 con le parole di R.M.Rilke , che sono preziose e, per noi, piene di speranza.

Lascia che l’infanzia vissuta, questa indicibile

fedeltà del cielo, non ti sia contraddetta dal destino.

Persino al prigioniero che si rovina nel tetro carcere,

ha prestato segreto soccorso fino alla fine. Perché 

per sempre trattiene il cuore.